L'incubatoio

L'incubatoio ittico

L'incubatoio ittico è situato al parco della Vigna in via San Francesco di Sales 188 ed è uno dei 13  incubatoi ittici della Provincia di Torino (www.provincia.torino.it/natura/fauna_flora/ ) .

Il progetto è rivolto al potenziamento delle popolazioni di Salmonidi autoctoni, basandosi sulla cattura e conseguente riproduzione artificiale di specie per le quali è necessario conservare l’originalità genetica.
L’attività ittiogenica prevede la cattura in loco dei riproduttori con la successiva spremitura e fecondazione artificiale. Si ottengono così avannotti che, fatti crescere in ambiente protetto fino alla semina successiva, si rivelano decisamente più idonei a superare le delicate fasi di adattamento al difficile ambiente che spesso caratterizza i nostri corsi d’acqua.
Tutte queste operazioni, che vanno sotto il termine tecnico di “attività ittiogenica”, sono effettuate da volontari dell'Associazione Pescatori, sotto la supervisione tecnica e logistica della Provincia di Torino.
Attualmente presso i 13 incubatoi provinciali vengono portati allo sviluppo oltre 1 milione di avannotti che permettono di sopperire quasi completamente alla necessità di ripopolamento dei corsi d’acqua provinciali.
Nell'incubatoio di Carmagnola è attiva la produzione della Trota marmorata (Salmo trutta marmoratus)  e del Luccio (Esox lucius).

Sono in corso i primi tentativi per la produzione del Temolo (Thymallus thymallus); alle note difficoltà legate alla riproduzione artificiale di questa specie, si aggiungono i problemi dei livelli e della limpidezza delle acque del Po nella stagione di frega del temolo  che rendono particolarmente difficili i recuperi dei riproduttori.

Sono in corso invece con successo esperienze su altre specie (savette, ed altri ciprinidi) al fine di assicurare, con l'immissione di questo materiale ittico, un giusto equilibrio fra predatori e prede

L'incubatoio ha inoltre sviluppato, nel corso degli anni anche importanti funzioni educative permettendo a molti studenti delle scuole presenti nel territorio  di apprendere aspetti e comportamenti relativi ad animali poco conosciuti quali i pesci e soprattutto sensibilizzarli ad avere maggiore cura degli ecosistemi acquatici presenti.
Sottolineiamo inoltre  come attorno a questo “centro” si sia creato e via via rafforzato un importante spirito di aggregazione tra i pescatori locali e non portandoli a svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione di una cultura di collaborazione volta alla tutela ed al miglioramento delle condizioni ambientali dei nostri fiumi. 

I ripopolamenti

 

Tutti gli avannotti e i pesciolini prodotti nell'incubatoio sono destinati a ripopolare il fiume Po o gli specchi d'acqua dai quali sono stati prelevati e spremuti i riproduttori; solo per le trote marmorate si trattengono alcune migliaia di avannotti per accrescimento e per creare uno stock di pesci adulti da utilizzzare negli anni a venire come riproduttori al fine di ridurre quindi al minimo gli interventi sui pesci selvatici.

Dopo la spremitura dei riproduttori le uova fecondate sono riposte nelle apposite vasche con acqua corrente fino al momento della schiusa. Dopo aver eliminato il sacco vitellino i piccolissimi avannotti cominciano ad  essere alimentati. Si inizia con la somministrazione dell'artemia salina (prodotta anch'essa nell'incubatoio) per poi passare al plancton (fatto nell'incubatoio o reperito nelle acque della zona) ed infine ai mangimi specifici per i pesci.

Considerando che la sopravvivenza dei pesciolini è tanto più alta quanto maggiori sono le loro dimensioni, si cerca di non seminare gli avannotti appena assorbito il sacco vitellino ma di portarli fino alla misura di 6-9 cm e procedere solo in quel momento alla loro semina. 

Questa dimensione viene raggiunta nella tarda primavera in un periodo nel quale anche la possibilità di reperire il cibo in acqua è certamente maggiore che non nella stagione invernale; è quindi il momento ideale per immettere i piccoli pesciolini nelle acque del fiume e lasciare a quel punto che la natura faccia il suo corso. 

I recuperi di trota marmorata

La fase di recupero dei riproduttori è sicuramente la più divertente e faticosa. Si comincia a novembre con i primi freddi e la specie che si va a cercare è la trota marmorata. Le acque selezionate sono i grandi fiumi della nostra zona: il torrente Pellice, il fiume Po ma anche i torrenti Cantogno ed Angiale. In queste acque la marmorata risale alla ricerca del sito migliore per riprodursi. La dimensione e la struttura di questi corsi d'acqua richiedono l'utilizzo di una barca a motore. Nel nostro caso il mezzo è messo a disposizione dalla Provincia di Torino. L'equipaggio è composto da due guardie provinciali e da uno/due nostri soci. Vengono battute con l'elettrostorditore le zone ritenute più idonee e, abilità e fortuna permettendo, si raccolgono gli esemplari che per purezza della specie ed età riproduttiva sono pronti ad essere spremuti.

Le trote marmorate danno 1000/1500 uova per ogni Kg di peso della fattrice. Le uova sono dimensioni 4-6 mm.

La spremitura avviene in riva al fiume poche centinaia di metri dopo la loro cattura; questo al fine di stressare il meno possibile i riproduttori e reimmetterli  in acqua dopo pochi minuti di permanenza nella vasca ossigenata. Se "maturi" per la riproduzione si effettua la spremitura della femmina, quindi quella del maschio. Uova e liquido spermatico sono tenuti separati. La fecondazione viene effettuata al massimo entro un'ora dalla spremitura possibilmente nell'incubatoio. In tal modo non si mettono sotto stress con uno spostamento in auto uova appena fecondate e quindi nel momento di maggior delicatezza.

Nell'incubatoio si procede a mescolare il liquido spermatico con le uova  e rispettando rigorosamente i tempi necessari le uova così fecondate sono  riposte nei truogoli in vasche con acqua a 8-9 gradi, dove stazioneranno fino al momernto della schiusa (400-420 gradi giorno).

I recuperi di luccio

I mesi di febbraio e marzo sono quelli nei quali si effettuano i recuperi dei lucci. La pratica è sostanzialmente identica a quella delle trote marmorate anche se le acque sono completamente diverse. La ricerca dei riproduttori viene infatti fatta nei laghi di cava che sorgono numerosi nelle vicinanze di Carmagnola e che sono il sito più idoneo alla vita della specie.  In questo caso i riproduttori vengono portati all'incubatoio dove si procede alla loro spremitura. Subito dopo sono riportati nel luogo dal quale sono stati prelevati. Il rapporto di n.°uova/peso riproduttore è di 20.000-35.000 per Kg.

A differenza di quelle delle trote le uova di luccio sono molto piccole (2,5-3 mm) e collose. Per questo motivo le uova fecondate vengono messe in una batteria di bottiglie zug, ambiente indispensabile per il loro trattamento.

La temperatura dell'acqua per i lucci non deve essere particolarmente fredda e la loro schiusa avviene in tempi piuttosto brevi (circa 120 gradi giorno).

La cura delle uova

Particolare deve essere l'attenzione alla cura delle uova embrionate. Dal momento che non tutte le uova sono fecondate con successo è indispensabile togliere dai truogoli queste ultime per evitare che il loro stato di decomposizione possa infettare le uova sane. L'operazione richiede pazienza e...polso fermo. Bisogna levare con cautela le uova da scartare e non dannneggiare quelle circostanti. Gli strumenti usati sono normalmente delle pompette da aspirazione ma non mancano alnche altri sistemi che i più fantasiosi addetti dell'incubatoio si sono costruiti apposta.

Questa operazione viene effettuata con regolarità (almeno ogni due giorni).

L'impegno delle persone che collaborano all'incubatoio è costante per tutto il periodo che va dal deposito delle uova fino al momento del rilascio in natura dei pesciolini nati.

In tutto almeno sei mesi di attenzioni.